The Hate Destroyer

Un film di Vincenzo Caruso
Italia/Germania, 2017, 52′

Con Irmela Mensah-Schramm
Sceneggiatura: Vincenzo Caruso
Fotografia: Fabrizio Mario Lussu
Montaggio: Giulia Attanasio
Musica: Andrea Gattico
Produzione: Fotogramma 25, EIE
Distribuzione: EIE Film

Premi e Festival: Biografilm (premio UCCA)

V.O. tedesco, sottotitoli in italiano

 

I neonazisti tedeschi hanno tappezzato Berlino con adesivi che la raffigurano inneggiando alla sua morte. Le sue mostre fotografiche sono ospitate in tutta Europa. Chi è Irmela Mensah-Schramm? Una signora berlinese di sessantacinque anni che una mattina del 1985, andando al lavoro, ha visto su un muro un adesivo razzista, e la sera ha preso le chiavi di casa e lo ha staccato. Da allora continua a cancellare ogni giorno dai muri scritte omofobe e razziste, dopo averle fotografate. È sola, rischia grosso: ma Irmela ha già sconfitto il cancro e un passato difficile, e rifiuta di piegarsi.

 

«La linea fra altruismo ed egoismo è più sottile di quanto si pensi. Molto spesso quando ci ergiamo a salvatori del mondo, in realtà, stiamo salvando noi stessi. È un modo per esistere e mostrare di esistere. Ma questo non sminuisce il significato delle nostre azioni e il loro valore resta indiscutibile. Ho incontrato Irmela nel 2012 e mi ha subito colpito per la convinzione, la perseveranza e la sua forza d’animo. Conoscendola meglio, nel corso degli anni, ho imparato a riconoscere anche le sue fragilità e le sue debolezze, radicate nel suo passato. Ho sempre percepito qualcosa di irrisolto in lei, e questa sensazione era indissolubilmente legata al suo carattere forte e determinato.» – Vincenzio Caruso

 

«Irmela non si lascia schiacciare, neanche quando subisce la paura di essere portata via dalla polizia, di essere malvista dai passanti o minacciata e ferita dai neonazisti: lei non si ferma. Non molla nemmeno il regista Vincenzo Caruso. Gli sono serviti ben sette anni per studiare in maniera approfondita gli ambienti dell’estremismo di destra tedesco, e ancora di più per conoscere a fondo l’anima di Irmela.» – Sarah Wollberg, goethe.de

 

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