Un film di Saeed Al Batal e Ghiath Ayoub
Siria/Libano/Qatar/Francia/Germania, 2018, 120′

Titolo originale: Lissa ammetsajjel
Con Saeed Al Batal, Milad Amin, Ghiath Beram, Ghiath Ayoub
Fotografia: Saeed Al Batal, Milad Amin, Raafat Bayram, Ghiath Beram, Abdel Rahman Najjar
Montaggio: Qutaiba Barhamji, Raya Yamisha
Produzione: Bidayyat for Audiovisual Art, Films de Force Majeure, Blinker Filmproduktion Gmbh
Distribuzione: Reading Bloom e Kama Productions, in collaborazione con Isola Edipo

Premi e Festival: Settimana Internazionale della Critica di Venezia (premio del pubblico, premio Edipo Re, premio Fripresci), FIC Valdivia (miglior lungometraggio internazionale), Ji.Hlava IDFF (menzione speciale), Film della Critica

V.O. arabo, sottotitoli in italiano

Saeed è un giovane cinefilo che cerca di insegnare ai giovani di Ghouta, in Siria, le regole del cinema, ma la realtà che si trovano ad affrontare è troppo dura per seguire alcuna regola. Il suo amico Milad vive dall’altra parte della barricata, a Damasco, sotto il controllo del regime, dove sta terminando gli studi d’arte. Un giorno, Milad decide di lasciare la capitale e raggiungere Said nella Douma assediata. Qui i due mettono in piedi una stazione radio e uno studio di registrazione. Tengono in mano la videocamera per filmare tutto ciò che li circonda, fino a quando un giorno sarà la videocamera a filmare loro. 

«Per me, questo film porta il desiderio di approfondire la comprensione delle contraddizioni con cui si confronta un filmmaker, un tentativo di cercare una definizione del termine artista e di meditare sulla sua posizione nella società; per riflettere su cosa è l’arte in tempi di rivoluzione, guerra e morte nella Ghouta orientale.» – Saeed Al Batal

«Un film potentissimo sul conflitto siriano.»  – Hollywood Party

«Radicalmente politico, rivoluzionariamente teorico.» – Ciak

«Le ultime immagini del documentario sono un colpo al cuore per il loro realismo.» – Avvenire

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