Nancy
Un film di Christina Choe
Stati Uniti, 2018, 87’
Con Andrea Riseborough, Steve Buscemi, J. Smith-Cameron, Ann Dowd e John Leguizamo
Sceneggiatura: Christina Choe
Fotografia: Zoe White
Montaggio: David Gutnik
Musica: Peter Raeburn
Produzione: Mental Pictures, EON Productions Distribuzione: Mariposa Cinematografica, 30 Holding
Premi e festival: Sundance FF (miglior sceneggiatura), Porto IFF (miglior regia), Sitges FF (miglior attrice)
V.O. inglese, sottotitoli in italiano
Nancy Freeman ha una madre malata, grandi aspirazioni da scrittrice e un’esistenza digitale più movimentata di quella reale. Sul web gioca a interpretare altre persone, inganna gli utenti che le scrivono, organizza persino incontri cui si prepara nei minimi dettagli, pur di sostenere le proprie bugie. Ma quando sua madre muore, in Nancy si spezza qualcosa. Colpita dall’intervista rilasciata in tv da Leo e Ellen, una coppia che trent’anni prima ha smarrito la figlia, Nancy si convince di essere la loro bambina. E bussa alla porta dei due genitori, nella speranza che la riconoscano.
«Ho iniziato con i documentari e da subito ho realizzato come la verità possa essere plasmata, fabbricata e veicolata. Negli ultimi anni ho viaggiato in Corea del Nord, filmando segretamente un popolo troppo spesso ritenuto bizzarro o vittima di lavaggio del cervello. Nonostante la banalità delle mie intenzioni, mi sono ritrovata a chiedermi cosa fosse vero e cosa fosse falso. Molto di quell’esperienza è finito in Nancy, dove ho voluto una protagonista complessa, la cui presunta sincerità suscita dubbi e scetticismi, ma le cui emozioni sono vere e autentiche.» – Christina Choe
«Choe crea un’antieroina contemporanea, dalla grande potenza metaforica, i cui misteri non servono a far progredire una ben congegnata macchina narrativa, ma a raccontare un essere umano sospeso tra riscatto e depressione, genio e follia, che l’occhio della regista osserva con amorevole preoccupazione.» – Ilaria Ravarino, myMovies.it
«Nancy e tutte le sue sfaccettature funzionano grazie all’interpretazione di Andrea Riseborough, capace di incarnare tante donne in una e di trasmettere le complessità di una persona segnata da una vita difficile, e dalle sofferenze.» – Maria Emilia Ambrogioni, Sentieri Selvaggi
Date:
23 Gennaio 2021