M.I.A. – LA CATTIVA RAGAZZA DELLA MUSICA
Un film di Steve Loveridge
Stati Uniti/Gran Bretagna, 2018, 96′
Titolo originale: Matangi/Maya/M.I.A.
Con Mathangi M.I.A. Arulpragasam
Montaggio: Marina Katz, Gabriel Rhodes
Musica: Dhani Harrison, Paul Hicks
Produzione: Cinereach
Distribuzione: I Wonder Pictures
Premi e Festival: Sundance FF (premio speciale della giuria), Berlinale, Biografilm
V.O. inglese, sottotitoli in italiano
Affascinante, spavalda, travolgente. La pop star M.I.A. ha sempre avuto un solo desiderio: esprimersi. Nel film che ha stregato il Sundance e la Berlinale, Steve Loveridge racconta l’incredibile viaggio della piccola Maya, dall’infanzia nello Sri Lanka alla trasformazione nella popstar M.I.A. Ispirata dalle sue origini e dal suo originale percorso di vita, Maya ha dato vita a un’identità composita caratterizzata da mashup, taglia e incolla e commistioni che trae ispirazione da ogni tappa del viaggio personale: uno sketchbook sonoro che unisce punk, ritmi hip-hop e la voce della gioventù multiculturale.
«Quando Maya ha visto per la prima volta il film in una sala davanti al pubblico è rimasta sotto choc per un po’. Sentivo che era importante rappresentare l’identità di una migrante imprigionata tra due culture. Non abbastanza inglese per confrontarsi con la musica anglosassone. Ma nemmeno abbastanza Tamil perché se ne è andata a dieci anni. Lei ha saputo costruirsi un’identità accettando questo essere in transito. È una condizione moderna, ed è un peccato che più persone non riescano a vederla come un’identità concreta della quale non ci si deve scusare per non essere abbastanza di una cosa o di un’altra.» – Steve Loveridge
«Fra politica tamil, immigrazione, ingiurie e giacche fluo, è l’artista stessa a dipingere la sua favola con colori sgargianti, restando coerente con le sue tante contraddizioni. E sussurrando, con sguardo accattivante: “Live fast, die young… bad girls do it well!”.» – Rolling Stone
«Qui è M.I.A. a parlare di sé, a reclamare la sua voce. Una consapevolezza che non scade mai nell’egocentrismo o nella vanità, in questo documentario estremamente controllato dalla sua protagonista.» – Raffaella Giancristofaro, MYmovies.it
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Date:
20 Marzo 2021