Un film di Werner Herzog, André Singer
Gran Bretagna/Stati Uniti/Germania, 2018, 90′

Titolo originale: Meeting Gorbachev
Con Michail Gorbačëv, Werner Herzog, Ronald Reagan, Margaret Thatcher, Lech Wałęsa, Miklós Németh, George Shultz, James A. Baker III, Horst Tektschik, André Singer
Sceneggiatura: Werner Herzog
Fotografia: Yuri Burak, Richard Blanshard
Montaggio: Michael Ellis
Musica: Nicholas Singer
Produzione: Spring Films, Werner Herzog Filmproduktion
Distribuzione: I Wonder Pictures

Premi e Festival: Tribeca FF, Toronto IFF, Telluride FF, Trieste FF, Biografilm FF

V.O. inglese, russo, tedesco, polacco, sottotitoli in italiano

Werner Herzog e Michail Gorbaciov. Un maestro del cinema e un gigante della politica, ultimo presidente dell’Unione Sovietica: il risultato è un incontro esplosivo, uno sguardo inedito, lucido e significativo sulla storia del ‘900 e non solo. Dall’infanzia contadina agli studi presso l’Università di Mosca, fino alla rapida ascesa nelle fila del Partito Comunista Sovietico, il documentario è un viaggio tra ricordi, materiali d’archivio e testimonianze d’eccezione che consentono di ripercorrere le tappe salienti della politica degli ultimi decenni.

«Incontrare Mikhail Gorbaciov tre volte, durante un periodo di sei mesi, è stata un’esperienza affascinante e illuminante. Ero ansioso di filmare non una semplice biografia, ma di capire il personaggio che si nasconde dietro una figura così importante.» – Werner Herzog

«Quando ho dovuto pensare alla realizzazione di un film su Mikhail Gorbaciov, il regista che è in me si è chiesto come potessi creare una narrazione che fosse coinvolgente, unica e attraente. Avendo collaborato con Herzog, ho pensato che le sue intuizioni potessero fornire la chiave giusta per questo progetto.» – André Singer

«Forse Herzog è fuori tempo massimo che nemmeno Mazzini in esilio a Londra. Eppure questo sussurrante narratore (il regista tedesco stesso) che scandisce il testo con il suo inglese germanico riesce in un intento: ipnotizzare lo spettatore.» – Davide Turrini, Il Fatto Quotidiano

«Herzog fa leva sull’apertura mentale di Gorbaciov, sulla sua modernità politica, per formulare una serie di domande che scavano tra le macerie di quella che per anni è stata la seconda più grande potenza mondiale.» – Valeria Ponte, anonimacinefili.it

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