ENCLAVE

Un film di Goran Radovanović
Serbia/Germania, 2015, 92′

Titolo originale: Enklava
Con Filip Subaric, Denis Muric, Nebojša Glogovac, Anica Dobra, Meto Jovanovski, Cun Lajçi
Fotografia: Axel Schneppat
Montaggio: Andrija Zafranovic
Produzione: Nama Film, Sein+Hain Film, Zweites Deutsches Fernsehen, ARTE
Distribuzione: Lab 80 film

Premi e Festival: Bergamo Film Meeting (miglior film), Napoli FF, Cinema City FF Novi Sad, Brussels Mediterranean FF, Arras FF, Moscow IFF

V.O. serbo, sottotitoli in italiano

 

Nenad è un bambino serbo che vive in un villaggio albanese del Kosovo postbellico: abita in una frazione isolata con il padre e il nonno gravemente malato. Ogni mattina va a scuola su un blindato delle Nazioni Unite, che lo protegge dalle aggressioni, e nella sua aula è solo con la maestra. Gli altri bambini del villaggio sono albanesi e uno di loro, Bashkim, è carico d’odio nei confronti di tutti i serbi. Un giorno, mentre la comunità albanese celebra un matrimonio, il nonno muore e Nenad attraversa le linee nemiche pur di riuscire ad avvisare il prete. Nenad si trova improvvisamente faccia a faccia con Bashkim: nelle mani dei due bambini la possibilità di riprodurre odio e divisione oppure di dare un piccolo, nuovo corso alla storia.

 

«Con questo film ho voluto indagare il nodo centrale della disputa serboalbanese, che quindici anni fa ha portato a guerra, crimini e distruzione. Io intendo far nascere questa domanda: è possibile la coesistenza di queste comunità, in una realtà segnata dalla presenza di enclave, isole abitate da minoranze cristiane circondate da un mare di maggioranza musulmana? La mia risposta è di una chiarezza cristallina: l’odio, basato sulla paura del diverso, permane ancora fra le due comunità. La paura è l’assenza di amore.» – Goran Radovanović

 

«Goran Radovanović dirige un film coinvolgente, che produce identificazione senza ricorrere al pietismo. La sensazione che ne ricavi è un misto di speranza e amarezza: in quelle terre le ferite sono sempre aperte, anche se la convivenza è l’unica soluzione possibile.» – Roberto Nepoti, La Repubblica

«Nenad e Baskim rappresentano l’anima mite di chi sa perdonare, donando una barretta di cioccolato, e quella che cova un’aggressività latente eredità dei padri, con una pistola pronta a sparare, ma che alla fine è incline alla sua redenzione.» Ida Stamile, Indie-Eye

 

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