DUE

Un film di Filippo Meneghetti
Francia/Lussemburgo/Belgio 2019, 95′

Titolo Originale: Deux
Con Barbara Sukowa, Martine Chevallier (della Comédie-Française), Léa Drucker, Muriel Benazeraf, Jérôme Varanfrain

Sceneggiatura: Filippo Meneghetti, Malysone Bovorasmy
Fotografia: Aurélien Marra
Montaggio: Ronan Tronchot
Musica: Michele Menin
Produzione: Paprika Films Production
Distribuzione: Teodora Film

Premi e Festival: Festival Premiers Plans d’Angers 2020 (Gran premio della giuria), Premio Lumière 2021 (Miglior attrice a Martine Chevallier e Barbara Sukowa, Miglior opera prima)

 

V.O. francese, sottotitoli in italiano

 

Due donne mature, Nina e Madeleine, si amano in segreto da decenni. Tutti, compresi i parenti di Madeleine, pensano che siano solo vicine di casa, vivendo entrambe all’ultimo piano dello stesso palazzo. Quando la routine di ogni giornoviene sconvolta da un evento imprevisto, la famiglia di Madeleine finisce per scoprire la verità e l’amore tra le due è messo a dura prova…
Tenendo insieme sentimento e ironia, dramma e suspense, Due sa raccontare la forza inarrestabile dell’amore in modo mai scontato e con un’empatia che avvince e commuove.

 

«Il film racconta la storia di una sfida e di una passione insieme dolce e caparbia. Ma questa sfida è anche un modo di esplorare alcuni temi che mi affascinano: quanto influisce sulle nostre azioni lo sguardo degli altri? Quale conflitto interiore si accende nel confronto con questo tipo di censura? Gli ostacoli che incontrano sul loro cammino spingono spesso Nina e Madeleine a comportamenti estremi, ma non dobbiamo dispiacerci per loro: sono eroine che combattono per il loro amore.» – Filippo Meneghetti

 

«Orchestrando meticolosamente le fluttuazioni della trama, come in un elegante balletto, Meneghetti dimostra un’abilità innegabile, sia in termini di messinscena che di visione. L’argomento che esplora è avvincente e le sue sfumature sono trasmesse alla perfezione dalle due attrici protagoniste. Con un pizzico di mistero, introdotto sia nel prologo che in un’altra sequenza onirica, il regista offre un melodramma raffinato e emozionante, ben diretto e empatico, segnando un debutto che è più di una promessa.» – Fabien Lemercier, Cineuropa

«È il soggettivo che prende il sopravvento. E sebbene la tematica sia di interesse sociale e dalle implicazioni indubbiamente cruciali, non si può parlare di Deux come di un film politico, ma piuttosto di una riflessione fondamentalmente intimistica ed esistenziale. La questione dell’identità passa sì attraverso quella dell’omosessualità (e in particolare dell’omosessualità in età avanzata), ma non si regge esclusivamente su di essa, andando invece più a fondo, cercando l’essenziale. Perseguendo la capacità di accettarsi come persona – diversa, unica e irripetibile – e di accettare il giudizio altrui senza farsi definire da esso, di accettare la propria realtà nel complesso.» – Carlotta Po, Cineforum.it

 

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