David Lynch, the Art of Life
un film di Jon Nguyen, Rick Barnes, Olivia Neergaard-Holm
STATI UNITI/DANIMARCA, 2017, 90′
Con David Lynch, Lula Lynch
Consulente alla sceneggiatura: Pilar Alessandra
Fotografia: Jason S
Montaggio: Olivia Neergaard-Holm
Musica: Jonatan Bengta
Produzione: Absurda, Duck Diver Films, Hideout Films, Kong Gulerod Film
Distribuzione: Wanted Cinema
Premi e Festival: Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Venezia, London FF, Master of Art FF (miglior documentario)
V.O. inglese, sottotitoli in italiano
David Lynch accompagna lo spettatore in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontando gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, le tappe del percorso che lo hanno portato a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo. Il film penetra nell’arte, nella musica e nei primi film di Lynch, gettando luce negli angoli oscuri del suo singolare mondo e permettendo al pubblico di capire meglio l’uomo e l’artista. Grazie a David Lynch: The Art Life possiamo così scoprire le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Questo film, dedicato alla più giovane figlia di Lynch, è concepito come un diario privato da padre a figlia.
«Nel film a volte vedi Lynch mentre scrive perchè in quel periodo stava scrivendo Twin Peaks. Ma quasi sempre è nel suo studio a dipingere. A parte quando fa un film, non fa altro. Non si prepara nemmeno il suo caffè, tranne nei fine settimana. Ma il fatto è che puoi riprenderlo mentre fa altre cose solo se le sta facendo effettivamente, non reciterebbe mai per la camera. Risulta che David fa solo questo dalla mattina alla sera, lavora nel suo studio, ogni giorno, da quando era un bambino. è tutto quel che fa, è un artista ‘hardcore’. Vive davvero una vita d’artista.» – Jon Nguyen
«A condurci passo dopo passo alla scoperta del suo universo straniante è Lynch stesso il quale, oltre a fornire gli eccezionali materiali inediti e a lasciarsi riprendere mentre è impegnato nella creazione dei suoi lavori, è magnifica voce narrante del documentario. (…) Un diario per immagini con la funzione di raccontare gli sforzi compiuti per costruire una carriera memorabile e per mostrare che la felicità, superati i settant’anni, è dipingere in libertà nel proprio studio circondati dagli affetti. Dando libero sfogo alla parte più oscura del proprio subconscio.» – Valentina D’Amico, movieplayer.it
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Date:
21 Gennaio 2021