CHIRURGO RIBELLE

Un film di Erik Gandini
Svezia, 2016, 51′

Titolo originale: Rebellkirurgen
Con Erik Erichsen, Sennait Erichsen

Sceneggiatura: Erik Gandini
Fotografia: Carl Nilsson
Montaggio: Stefan Sundlöf
Produzione: Fasad Cine AB
Distribuzione: Lab80 Distribuzione

Premi e Festival: Bergamo Film Meeting

V.O. inglese, svedese, sottotitoli in italiano

 

Il chirurgo svedese Erik Erichsen, dopo aver prestato servizio per trent’anni in un ospedale in patria, stanco della burocrazia ha deciso di trasferirsi in un posto dove può fare più tranquillamente ciò che davvero ama: operare. In Etiopia, dove ci sono solo tre medici ogni centomila abitanti, il dottor Erichsen e sua moglie Sennait lavorano in un piccolo ospedale da campo ad Aira. Le risorse sono estremamente limitate, tanto che è costretto ad eseguire gli interventi chirurgici utilizzando ciò che ha a portata di mano, come un trapano elettrico a basso costo acquistato al supermercato locale, fascette, raggi di biciclette al posto del filo da sutura; ma il dottor Erichsen riesce sempre a cavarsela.

 

«Erano le vacanze di Natale e da Bergamo lo chiamai dal cellulare con una carta telefonica prepagata per l’Africa, dicendogli che mi sarebbe piaciuto molto poterlo andare a trovare e documentare il suo lavoro. Un mese dopo eravamo lì, nella sua sala operatoria dove, insieme a sua moglie Sennait e a un piccolo staff di fidati collaboratori locali, da anni operava una grande quantità di pazienti. Il dottor Erichsen esercitava con il titolo professionale, malvisto nel nostro mondo occidentale, di “chirurgo generale”, general surgeon. Ossia il chirurgo che sa fare tutto: dai parti cesarei ai morsi di iena, dalla gotta al cancro alla prostata, dalle fratture esposte ai vermi nell’intestino. Erik Erichsen mi ha affettuosamente aperto la porta dell’essenza della chirurgia, a un tipo di conoscenza della vira e della morte che solo decenni di pratica diretta sul corpo umano possono dare.» – Erik Gandini

 

«Il documentario di Gandini si snoda tra le giornate impegnatissime del suo protagonista, alternando con estrema fluidità e naturalezza interventi, visite, estratti di vita personale, momenti di ilarità. L’intento di sdrammatizzare, di livellare possibili eccessi di pathos visivo, incastona Il chirurgo ribelle nella coerenza degli altri lavori a tesi del regista, solo che qui è il chirurgo Erik a incarnare in sé sia tesi che argomentazione.» – Sentieri Selvaggi

«Uno spinoff dedicato agli incredibili dieci anni africani di Erichsen, uomo di spirito e pragmatismo invincibili, capace di operare pazienti con mezzi di fortuna da brivido. E di trasmettere genuina umiltà.» – Film Tv

 

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